lunedì 10 marzo 2008

Nazca

« I vecchi indiani dicono [...] di possedere la conoscenza dei loro antenati e che, molto anticamente, cioè prima del regno degli Incas, giunse un altro popolo chiamato Viracocha; non erano numerosi, furono seguiti dagli indios che vennero su loro consiglio e adesso gli Indios dicono che essi dovevano essere dei santi. Essi costruirono per loro i sentieri che vediamo oggi. »

Luis de Monzon, 1586
-Tratto da Pathways to the Gods (1978) di Tony Morrison-



Nazca: Perù meridionale


Nella pampa peruviana, su un altopiano aridissimo che si estende per una cinquantina di chilometri tra le città di Nazca e Palpa furono scoperti i cosidetti geoglifi, colossali figure tracciate sul terreno e osservabili solo dall'alto. Oltre 13.000 linee che vanno a formare più di 800 disegni furono tracciati durante la fioritura della Civiltà Nazca , tra il 300 a.C. ed il 500 d.C.

Le condizioni climatiche hanno favorito la conservazione dei geoglifi. Le linee sono state tracciate rimuovendo le pietre contenenti ossidi di ferro dalla superficie del deserto, lasciando così un contrasto con il pietrisco sottostante, più chiaro. La pianura di Nazca è ventosa, ma le rocce della superficie assorbono abbastanza calore per far alzare l'aria proteggendo il suolo. Così i disegni giganti sono rimasti intatti per migliaia di anni.


Linee di Nazca


Furono scoperti casualmente da Toribio Mija nel 1927 per merito dei voli di linea sulla zona. Paul Kosok, un archeologo americano iniziò a studiarle nel 1939, ma solo nel 1946 la tedesca Maria Reiche diede un prezioso contributo di studi al loro significato. Suggestive illustrazioni furono presentate in seguito, e fra queste va ricordata la ricchissima documentazione raccolta dagli italiani Adriano e Damiano Zecca.


Riproduzione dei disegni più conosciuti di Nazca


Phyllis Pitluga, una ricercatrice dell'Alder Planetarium di Chicago scoprì, studiando il rapporto tra le linee e l'astronomia, che il ragno gigante rappresentava la costellazione di Orione, mentre le linee rette circostanti rappresentavano le tre stelle della cintura di Orione.

Questa potrebbe essere una chiave di lettura delle misteriose linee: Gli "antichi indios" disegnarono figure poiché pensavano che Viracocha Il leggendario eroe-maestro, noto anche come Quetzalcoatl e Kontiki, il cui ritorno era ancora atteso al momento dello sbarco di Cortés, sarebbe tornato scendendo dal cielo. I disegni rappresentavano dei segnali.

Ma come disegnarono le linee, gli antichi abitanti della zona?.............. L'ipotesi più accreditata è che usarono un opportuno reticolato di corde per poter riprodurre sul terreno i disegni realizzati in precedenza su scala molto più ridotta. Inoltre, non è del tutto esatto il fatto che le linee non si possano osservare da terra: infatti ci sono molte colline e montagne nell'area di Nazca che avrebbero permesso agli artisti di osservare il proprio lavoro in prospettiva, anche se con una certa difficoltà.

Oggi per facilitare il turismo nella zona, che dal 1994 è divenuta patrimonio dell'UNESCO, sul posto è stato costruito un albergo, con una torre alta una decina di metri, che consente la visione di due disegni vicini. Occorre però noleggiare un Piper e salire 200-300 metri per avere un panorama discreto e osservare in particolare un certo numero di tracciati, ma solo a 700-800 meri ci si può rendere conto (o quasi) di tutta la grandiosità dell' opera.

Di "grabados", gli strabilianti disegni del deserto di Nazca, ne sono stati contati sino ad oggi 788, con oltre 100 spirali. Le figure che, in particolare, vengono mostrate dall' aereo ai turisti, sono quelle del ragno, la cui struttura fa pensare ad un aracnide preistorico, della scimmia lunga un centinaio di metri, con un' enorme coda arrotolata a spirale, di un condor ad ali spiegate (180 metri) e di un uccello in cui alcuni vedono la gigantografia di un colibrì: il suo becco misura 100 metri.

scimmia
condor
ragno
colibrì


Per quanto riguarda il geoglifo della scimmia, ultimamente si ritiene che i Nazca non abbiano voluto disegnare tale animale, ma per errore durante un restauro si sono uniti due geoglifi, la spirale e quello che dovrebbe rappresentare un piccolo felino che viveva in quelle zone.

Ma accanto a queste rappresentazioni, indubbiamente affascinanti, esiste una quantità di altri bellissimi e talvolta stranissimi disegni: cani, gatti, lama, uccelli, pesci, sauri, serpenti con più teste, animali sconosciuti, oggetti ignoti dalle forme indescrivibili. Un test al carbonio 14, su reperti organici, ha dato a questi disegni un' età di circa 1500 anni. Bisogna precisare che trattandosi di rocce non è possibile effettuare nessun test al Carbonio 14.

L' archeologo americano Gerald Hawkins sostiene che la civiltà di Nazca dovrebbe essersi sviluppata tra il 300 a.C. e l' 800 d.C. Date le particolarità di alcune figure, si potrebbe pensare anche ad un' epoca ancora più remota.


La valle di Nazca in un disegno che mostra la posizione delle colossali figure


I disegni di Nazca non sono gli unici ad essere osservabili solo dall'alto: ne troviamo un po' in tutto il mondo. Ancora in Perù, nella Pampa di Villacuri, circa 30-40 chilometri a sud-est di Pisco, si vedono figure rappresentanti un uomo, un lama e un condor. Appartengono ad un altro stile e quindi non alla cultura di Nazca. E' impossibile esaminarle da vicino perchè non esistono nè strade nè piste.

Nel deserto di Atacama, vecchio 15 milioni di anni e 50 volte più arido della valle della morte della California, che si estende lungo la costa cilena per circa 600 chilometri, viveva un tempo una popolazione che riuscì ad adattarsi a quelle estreme condizioni climatiche e alla quale si fa risalire il disegno detto del "curaca" (stregone o sovrano), che, lungo circa 120 metri, è visibile solo dall'alto: il Gigante di Atacama. Si tratta della rozza sagoma di un uomo con il corpo sormontato da una specie di corona con tre denti o tre piume. Dalle tempie e dalle guance si dipartono otto grandi linee parallele simboleggianti senza dubbio la sua origine sacra, solare. Nella mano destra tiene qualcosa che potrebbe essere una fionda, nella sinistra un' ascia.


Gigante di Atacama


Ma torniamo in Perù, con un' altra straordinaria incisione. A strapiombo sull' oceano, a sud di Lima, pressappoco alla latitudine di Cuzco, esiste un enorme disegno sulla roccia, una specie di tridente o candeliere alto circa 250 metri, visibile solo dal mare, da 20 chilometri di distanza. E' così che lo si chiama, per la forma dei suoi bracci, "Tridente" o "Candeliere delle Ande", benchè per le croci rappresentate dalle sue estremità superiori gli spagnoli lo avessero denominato "segno miracoloso del crocifisso" vedendovi un simbolo dell' approvazione divina alla loro conquista.


Candeliere delle Ande


Da chi, in che modo e perchè queste straordinarie incisioni sono state eseguite resta un mistero, anche se sono state tentate varie interpretazioni che vanno dalla religione all' astronomia, all'intervento di esploratori extraterrestri.

A proposito di Nazca, la domanda che più interessa è lo scopo dei disegni e delle linee geometriche e delle piste.

La dottoressa Maria Reiche, scomparsa qualche tempo fa, ha dedicato praticamente tutta la vita ai disegni di Nazca. Lei ha avanzato l' ipotesi che il complesso sia un giganteco calendario astronomico in cui ogni segno corrisponderebbe ad una sequenza, sia un solstizio sia il tempo delle piogge, della semina, del raccolto e così via.

Si potrebbero fare migliaia di congetture, di ipotesi, di pensieri....che purtroppo rimarrano tali ancora per molto, molto tempo. Nessuno può ormai darci le risposte che cerchiamo, ma ognuno di noi non può far altro che meravigliarsi di fronte a tali opere che mostrano le straordinarie capacità umane.

Nessuno comunque ci vieta di sognare o sperare......

Nessun commento:

: Commenti Recenti :